Giornate europee del patrimonio - Convegno e mostra "Margarita di Parma, perla d'Europa", 22-23 settembre 2023

21/09/2023

Archivio di Stato di Parma - Strada Massimo D'Azeglio 45

Nel 2022 ricorreva il 500° dalla nascita di Margherita d’Austria, figlia di Carlo V, consorte del duca Ottavio Farnese e duchessa di Parma e Piacenza, una personalità di rilievo nella storia europea del XVI secolo.

Anche gli Archivi di Stato di Parma e di Piacenza hanno voluto contribuire attivamente al suo ricordo, proponendo nelle Giornate Europee del Patrimonio, un convegno e una mostra a Parma e visite guidate a Piacenza, sotto la direzione scientifica di Giuseppe Bertini, con il patrocinio del Comune di Parma, del Comune di Piacenza e della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, in collaborazione con la Famija Pramzana e con i contributi della Fondazione Cariparma, del Rotary Parma Est, l’Inner Wheel Club Parma Est, l’Associazione Giuseppe Micheli e Parma In.

Queste iniziative hanno l’intento di porsi come punto di collegamento fra le manifestazioni realizzate in Italia nel 2022 e una importante Mostra iconografica che si terrà da settembre 2024 a gennaio 2025 a Oudenaarde, città natale di Margarita.

Il convegno riunisce studiosi italiani ed europei che affrontano vari aspetti della figura di Margherita d’Austria.
La prima sessione vede l'intervento di Giampiero Brunelli (Università Telematica Pegaso) che analizza l'esistenza di una rete di informazioni attentamente costruita e voluta da Madama; Cristina Cecchinelli (Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi) parla della costruzione della identità di Margherita d’Austria, processo inizialmente orchestrato dall’esterno e via via sempre più consapevolmente orientato da scelte personali; Silvia Mantini (Università dell’Aquila) si concentra sulle pratiche sociali e sui progetti politici messi in campo in Abruzzo; Giuseppe Bertini (già Università di Parma) studia i rapporti tra Pio IV, Margherita d’Austria e i Farnese.
Facendo ricorso a vari materiali cronachistici coevi, l’intervento di Luca Ceriotti (Università Cattolica di Milano) si incentra sul portato simbolico della presenza di Margherita d’Austria a Piacenza e sulla percezione che di essa ebbero le élite locali. Nella seconda sessione Francesco Zimei (Università di Trento) affronta le vicende dei musicisti margaritiani dopo la morte di Madama; la comunicazione e la rappresentazione farnesiane nei Cahiers Van der Essen sono il tema di Sebastiaan Derks (Huygens Institute for the History of the Netherlands); Giuliano Masola (Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi) ricompone il quadro del periodo in cui Madama è vissuta, attraverso avvisi e pasquinate provenienti, in particolare, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana; Manuela Belardini (ISREC, Lucca) affronta L’ingresso sulla scena politica europea di Margherita d’Austria, come erede imperiale e prima duchessa alla corte dei Medici; Stijn Lybeert (archivista della città di Oudenaarde) studia i legami parentali di Margherita, tra fatti e finzioni;Katrien Lichtert (responsabile mostra Oudenaarde 2024) oltre a studiarne la sua rappresentazione anticipa e illustra la mostra che si aprirà nel 2024 a Oudenaarde (Belgio).
L’ultima sessione che si tiene a Piacenza, presso Palazzo Farnese vede Valeria Poli (Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi) affrontare il tema del rapporto tra Margherita e la committenza architettonica farnesiana, mentre Alessandra Talignani (Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi) illustra il contributo di Simone Moschino al monumento funebre a Margherita d’Austria in San Sisto di Piacenza, tra avvicendamenti di committenza e modifiche progettuali.

Seguiranno le visite a due sedi prestigiose, a testimonianza dell’attenzione di Madama alla città e alla committenza dell’architettura: si tratta di Palazzo Farnese, la cui visita evidenzierà in particolare il teatro non realizzato, e della chiesa abbaziale di S. Sisto che, ricostruita da Alessio Tramello agli inizi del XVI secolo, è stata eletta da Margherita come sua ultima residenza come testimonia il monumento funebre nel transetto sinistro.

La mostra, ideata e realizzata da Valentina Bocchi e Gabriele Nori, con l’aiuto di alcuni esperti, cerca di far emergere, attraverso documenti originali, il ruolo che la duchessa ha ricoperto come donna, determinata e caparbia, e come figura di potere, dotata di capacità diplomatiche e organizzative dispiegate sul palcoscenico europeo del Cinquecento. Il percorso espositivo è diviso in sette sezioni, partendo dalla nascita nelle Fiandre, in un panorama europeo frastagliato da diversi domini territoriali. Margherita d’Austria gioca il suo ruolo di pedina, svolgendo un’efficace azione nella legittimazione del potere imperiale quando sposa prima Alessandro de’ Medici e, rimasta vedova, sposa Ottavio Farnese, anche se controvoglia. Pur sottomessa al volere del padre prima e del fratello, Filippo II, poi, riesce comunque ad elaborare spazi di azione individuale nelle missioni di governo, grazie alle sue capacità di mediazione e di dialogo fra le parti, sia nel Ducato di Parma e Piacenza, consolidando la dinastia, che nelle Fiandre e in Abruzzo (cui è dedicata una sezione curata di Giustina Scarola). La duchessa supera anche il conflitto, nella gestione del governo delle Fiandre, con il figlio Alessandro, contribuendo ad affermarne le capacità militari e politiche.


Alcuni focus sulla cucina (di Luigi Pelizzoni), sulla cappella musicale (di Giuseppe Martini) e sui ritratti di Margherita d’Austria evidenziano interessi e peculiarità del periodo.
L’ultima sezione (a cura di Cristina Cecchinelli e Alessandra Talignani) è dedicata alle complesse vicende della costruzione del monumento funebre nella chiesa di San Sisto a Piacenza.
Completano la mostra alcune riproduzioni di quadri della Pinacoteca Stuard, della Galleria Nazionale e delle collezioni della Fondazione Cariparma